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Il genere del "racconto breve", tanto gradito alla cultura anglosassone, non è molto comune da noi: in "Debussienne" la misura breve del racconto, come conferma la stessa Pilato, è suggerita dai pochi minuti in cui si svolge il brano musicale; ma, stabilita la cornice, l'Autrice dà prova di notevole scaltrezza nel passare dall'immagine istantanea all'articolazione di un racconto, con la sua azione ridotta all'osso, i suoi antefatti, i caratteri delle figure; senza trascurare i finali "aperti", lasciati in sospensione, secondo un altro stimolo ricevuto dallo stile mai affermativo di Debussy. I racconti della Pilato, ambientati per lo più nel nord della Francia o nel prediletto mezzogiorno d'Italia, si sviluppano da alcuni temi dominanti: cerimonie luttuose o festevoli, distacchi, ricordi, amori immaginati, amori goduti a dispetto di differenze di età o di stato sociale; e poi ancora inquietudini, speranze, solidarietà, temi e stati d'animo screziati di delicate e diverse sfumature.