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Un uomo viaggia da solo nella sua auto e ritorna sempre allo stesso punto, quello di un incidente. Sembra intrappolato in una sorta di circolo infinito, in un cortocircuito nel quale non riesce a interagire con i personaggi che incontra, ma comprende che quel luogo ha un significato e alcuni particolari gli suggeriscono che l'incidente è sempre lo stesso. Altre immagini rimandano invece a un altrove che piano piano si mischia alla vicenda principale, che rende sempre più comprensibile una storia fatta di asfalto, mostri, pioggia, dolore, e colpa. Forte è infatti la relazione tra la vita del padre e quella del figlio, con un senso di solitudine e responsabilità che si apre alla speranza solo dopo un eterno ritorno di consapevolezza. Storyboard, cinema e fumetto si fondono insieme per creare questo graphic novel, e chiamano a raccolta anche la musica. "2:40:1" è un esperimento con il quale Giuseppe Cristiano dà il via alla collana Cinecomics: schema narrativo del film, stessa ratio dell'inquadratura e della vignetta; niente testi o dialoghi, a eccezione delle strofe di alcune canzoni di Peter Gabriel, David Bowie, Talking Heads, Genesis, XTC e Talk Talk...