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La poesia della Tasin appare - già da una prima lettura o apertura libro casuale - manifestarsi in una diversità di strati lessicali, affastellando in un breve spazio vocaboli di varia origine semantica...Scrive con nervi tesi, agglutinando eterogenee metafore, che spesso si infilano l'una nell'altra come pezzi di un gioco di pazienza, matematico, simile a un rebus, a rompicapi insolubili, con allusioni, ricordi, riferimenti che solo le persone a lei vicine potrebbero intendere; ma la poesia sincera - ed è il caso della insegnante in materie scientifiche Adriana Tasin - chiede sempre al lettore un contributo non piccolo di fatica e d'intelligenza; un'intelligenza del cuore: sembra suggerire l'autrice, da saper quasi "teologicamente condividere". (Nota di Lamberto Garzia)