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La Commedia dantesca è fra le opere più tradotte al mondo: tali ne sono l'importanza e il valore che ha trovato espressione anche in esperanto, lingua nata - fra le altre - con la finalità di veicolare fra le Nazioni le più eccelse realizzazioni della produzione letteraria dell'Umanità. Il panorama delle traduzioni in lingua internazionale della Commedia vanta, accanto a quelle integrali di Giovanni Peterlongo, primo sindaco della Trento libera (1963), e di Enrico Dondi (2006), e prima ancora a quella dell'Inferno dell'ungherese Kálmán Kalocsay (1933), una vasta messe di traduzioni di parti del poema. Nel presente volume, bilingue italiano-esperanto, viene illustrato, nei tratti principali, il percorso di recepimento dell'opera del Ravennate nel mondo esperantofono, delineandone al contempo il contesto più generale di sviluppo. Per i 700 anni dalla scomparsa del Sommo poeta, anche l'eterodossia della resa del suo testo più celebre in una lingua pianificata serva a mostrare il prestigio e il successo di una delle massime voci della cultura al contempo nazionale italiana e mondiale.