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"Russotti [...] rispolvera il cuore del suo dialetto e lo propone intessendolo di metafore [...] in cui ricama il sapiente tessuto delle sue liriche, adatte e pronte alla lettura di persone istruite. Egli difende strenuamente la simbiosi sanguigna del suo modo dialettale di dialogare in poesia, ma [...] ci presenta contemporaneamente la versione italiana che non perde alcun effetto di altezza poetica e mantiene pari eguaglianza di godibilità rispetto all'originale." (dalla prefazione di Francesco Giacalone)