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I quarantacinque brevi componimenti di questo delicato mosaico poetico appaiono come le illuminazioni di chi, tutto a un tratto, si sente superstite in un mondo che non è più il suo, come di ritorno da un lungo viaggio dentro e fuori di sé, e finalmente si ritrova. L'assenza cantata in ogni sua declinazione è personale e insieme esistenziale: incide negli affetti più profondi, perché è riflesso della non facile capacità - per non dire accettazione - di abbracciare la totalità degli infiniti possibili. Prefazione di Federico Cinti, introduzione di Lia Bronzi.