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Alla vigilia di una nuova era spaziale caratterizzata da modalità espansionistiche neoliberiste e capitanata dall'imprenditoria privata del New Space, diviene quanto mai urgente riallacciare le fila di quei critici, di quei movimenti e di quelle intuizioni politiche che hanno guardato allo spazio extraatmosferico come al nuovo terreno del conflitto e dell'emancipazione. Già, perché se è vero che i macroscopici mutamenti sociali imposti dal capitalismo multiplanetario saranno visibili non prima di qualche anno, è altresì indubbio che gli effetti indiretti di questa nuova fase espansionistica li sperimentiamo già nella quotidianità: nei mutamenti climatici e ambientali e in prospettive tecno-scientifiche del tutto inedite. Diviene indispensabile, allora, un lavoro di sistematizzazione di questa galassia di prassi e di pensiero CosmoAntiCapitalista, che si palesa come una storia sotterranea dello sguardo difforme e antagonista, capace di far dialogare, tra gli altri: Kolosimo con Gramsci, Bogdanov con l'EZLN, Arendt con l'Ufologia radicale, Bordiga con lo Xenofemminismo.