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Agosto 2018: in una cittadina pugliese immaginaria (Verdargento) Immacolata muore a novantasette anni. La notizia raggiunge tre giovani donne, sue conterranee: la prima è Caterina, una regista teatrale che vive a Milano e sta allestendo la Giovanna dei Macelli di Brecht; la seconda è Valeria, una ricercatrice che viaggia per l'Europa e studia l'opera di Virginia Woolf, femminista convinta che parla e ragiona con citazioni della sua adorata scrittrice; la terza è Anna Francesca, guardia forestale, che vive stabilmente a Verdargento, la più assidua nell'accudire Immacolata fino alla morte. Sembra che un arcano impedimento le porti sempre a logorare le relazioni con gli uomini, ma ciò che le salva, nella precarietà affettiva e professionale, è il legame intergenerazionale con l'anziana morente, che prende la forma di tre rami attaccati al tronco fino alle radici. Una fiaba contemporanea che rivendica il diritto a essere quel che si è, a dispetto dei padri, dei preti, dei partner fissi e occasionali, dei pregiudizi e degli oscurantismi di tutti i tempi.