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Pastori, carbonai, venditori ambulanti, contadini e mugnai, e poi guardie, ladri, ma anche eserciti, nazisti e partigiani: quanti passi, e per quanti secoli, sui sentieri dell'Appennino. Sembra di vederla questa umanità in cammino, tra valli e costoni, dove ora s'incontrano scarpe da trekking e giacche tecniche dai colori sgargianti. Chi di passaggio, chi destinato a restare, tanti hanno impresso le proprie impronte su questo territorio, e ripercorrere il filo di quelle tracce significa soffermarsi di fronte a una casa in sasso, riposare all'ombra di un castagno, o dissetarsi a una fonte, e interrogarsi sulle storie che in quei luoghi sono nate o hanno avuto i propri protagonisti. L'autore dà voce a quei racconti perché si possa continuare a tenere viva la memoria di un nostro passato, anche recente, ma che le nuove rotte della geografia umana sembrano relegare fuori dal tempo.