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«Dire» e «dare a intendere»: la distinzione tra questi due modi di comunicare è utile per capire la distinzione tra «semantica» e «pragmatica» nella filosofia contemporanea. Da un lato la semantica si occupa dei significati convenzionali e letterali (ciò che «diciamo»). Dall'altro, la pragmatica si occupa dei significati intesi, secondari, non-convenzionali e non-letterali, creati di volta in volta nel corso delle nostre conversazioni. Questo volume introduce al dibattito contemporaneo sulla distinzione semantica-pragmatica, partendo dal pensiero del filosofo britannico Paul Grice (anni Cinquanta) e arrivando agli sviluppi più recenti. Ricco di esempi, chiaro e lineare, il volume esplora alcune delle questioni fondamentali circa la distinzione semantica-pragmatica: È possibile elaborare una teoria generale che ci consenta di isolare sempre il «detto» dal «nondetto»? Quanto è ampia l'influenza del contesto, e delle assunzioni dell'ascoltatore, su ciò che è detto? La distinzione semantica-pragmatica è davvero possibile?