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La larva convivialis era uno scheletro in miniatura snodabile che aveva la funzione, durante il banchetto romano, di ricordare la brevità della vita e di esortare quindi i convitati a godere dei suoi piaceri; allo stesso tempo era una dimostrazione di luxuria del padrone di casa che si prodigava a stupire i suoi ospiti con pietanze strabilianti e con l'immancabile memento mori ("ricordati che devi morire") forse anche come dimostrazione del legame con la filosofia epicurea che nel I sec. d.C. andava molto di moda nelle classi alte della società romana. Una chiara testimonianza di come doveva avvenire la presentazione della larva, sotto forma di marionetta, durante il banchetto si ha nel Satyricon di Petronio quando il padrone di casa, Trimalcione, fa gettare su tavolo dei suoi ospiti questi scheletrini e accompagna l'esibizione con motti sulla brevità della vita: larvam argenteam sic aptatam, ut articuli eius vertebraeque laxatae in omnem partem flecterentur. Si offre qui un repertorio completo degli esemplari ritrovati di questi particolari e raffinatissimi oggetti del corredo da mensa del banchetto romano.