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«Qualcuno mi chiede come e perché sia diventato poeta (ammesso che lo sia). Sento ora di rispondere come suggeriva Pirandello per i suoi scritti: io non ho scritto ma sono stato scritto. Sulla via di Damasco sono stato folgorato dalle parole poetiche, dalle quali avevo tentato più volte di difendermi, dopo averle praticate per lunghi anni a livello accademico. Ma, in un giorno, inedito e imprevisto, esse hanno imposto la loro presenza, la loro forza inarrestabile e io mi sono arreso, direbbe Roland Barthes, al loro piacere, ma soprattutto alla loro irrefutabile richiesta di esserci, per dire ciò che non avevo mai detto, forse neanche a me stesso.» (Dal Prologo)