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Uno spazio, tre spazi... Questi i soli segni tipografici che indicano l'inizio e la fine di questo discorrere per versi tra tre poeti - che nella realtà non si sono ancora mai incontrati - ma che si scambiano amabilmente pensieri e parole nel mondo della virtualità (che, se a qualcosa deve servire, a noi è sicuramente servito). Uno spazio è quello che separa un frammento dall'altro nella sezione Prologo, quella in cui i poeti hanno iniziato a dirsi e a interagire sul movente della ispirazione di uno di loro sul filo della sola occasione o inseguendo un pensiero improvviso o una semplice riflessione. Gli altri due aggiungevano poi nel corso delle ore del giorno. In Voci confuse si può cogliere così, in sintesi, chi siamo in queste pagine (nell'ordine: Ida, Elina, Angelo).