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La storia, quell'insieme non sempre identificabile e comprensibile di eventi che dall'inizio dei tempi ha regolato le vicende delle prime forme di vita, costituisce per l'essere umano una sorta di puzzle. Un puzzle che nelle sue dimensioni più celate trova come una continuità con ciò che dovrà avvenire, prefigurandosi come un oracolo o un preveggente di avvenimenti futuri. È così che, andando contro anche a quelle volontà che nei secoli hanno condizionato le varie decisioni, pezzi di questo infinito puzzle si fanno strada tra le pieghe del tempo, arrivando forzatamente a scrivere le pagine della storia moderna. Per tali ragioni, passato, presente e futuro si fondono, innescando una più o meno evidente reazione a catena. Questo inscindibile legame tra storia, vita e modernità viene romanzato da Lelio Finocchiaro nel suo nuovo libro intitolato Ashkenazi. Un'opera letteraria che ha l'aria dell'innovazione, in grado di dare voce ad una perfetta fusione tra elementi storici e contemporanei che, sfruttando il calore della narrazione dei fatti, si fondano su antiche radici, improbabili tradizioni e misteriosi complotti. Sembra incredibile, eppure ciò che si legge sulle pagine di questo libro, che è il frutto di una consapevole padronanza artistica, si inserisce perfettamente in uno scenario che è difficile percepire a quale mondo appartiene. Tutto è al limite, su un invisibile confine, un burrone, che separa la fantasia dalla realtà. Questo è il libro che fornisce la visione di ciò che forse, senza rendercene conto, continua a compiersi indisturbatamente davanti agli occhi dell'intera umanità senza che nulla sia svelato.