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Nel raccontare la vita del Principe napoletano Raimondo di Sangro pubblicata col titolo "Rum Molh", l'autore si cimentò a decifrare le criptiche indicazioni che il Gran Maestro massone aveva associate al progetto iconografico della cappella di famiglia: ne emergeva un'associazione tra la religione cristiana e quella pagana sorta precedentemente in Egitto e che non trovava una accettabile risposta. L'autore affronta quindi, in questa opera, una ricerca storica ed esegetica sulle fonti cristiane per cercare di verificare e capire il suggerimento di Raimondo che prospettava un'associazione tra la triade egizia alla trinità cristiana. Questa tesi, già espressa da Dupuis a fine '700, fu abbandonata in seguito a innumerevoli altre trattazioni svolte in chiave storiografica. Dopo i primi capitoli, che analizzano i dati storici relativi alla nascita del cristianesimo e alla relazione che di questa religione viene fatta nelle opere originali che ci sono pervenute, ben presto l'autore presenta un'interpretazione allegorica di numerosi passi dei vangeli; comincia così a esplicitarsi la natura astrologica del racconto evangelico.