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L'autore, in quest'opera autobiografica, ci accompagna in un viaggio a ritroso nel tempo. Lui, che si definisce "figlio della guerra" torna, in un flashback, alla sua infanzia in una Verona di fine seconda Guerra Mondiale. E qui inizia il percorso, in un collegamento onnipresente fra terra e cielo, fra sacro e profano. Dall'origine etrusco-romana della città, con la costruzione della prima cinta muraria, operata dall'imperatore romano Gallieno, fino al Medioevo. E poi l'arrivo della Serenissima, fino alla riscoperta di un illuminato architetto, che creò, con la sua sottile e raffinata arte, le porte d'ingresso delle mura, il veronese Michele Sanmicheli...