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L'intensa esperienza umana del novatese Vincenzo Torriani, il "patron del Giro", è di notevole interesse storico perché si colloca in quel peculiare teatro dello scontro ideologico-politico, cui egli stesso non si sottrasse (militando attivamente nelle fila del movimento cattolico), che fu il Giro d'Italia nell'immediato Secondo dopoguerra. Il Giro di Coppi (presunto filocomunista) e Bartali (inequivocabile democristiano). Torriani fu inoltre colui che modernizzò profondamente il Giro, accompagnando la rinascita e l'evoluzione del Paese, trasformandolo in uno spettacolo: colse appieno le potenzialità del nuovo mezzo televisivo, del mercato pubblicitario e delle attrattive turistiche dei luoghi attraversati dalla corsa rosa. Seguendone la biografia si ripercorrono quindi alcuni importanti passaggi della storia sociale italiana.