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"Il lettore si chiederà il perché del titolo: "La campanella suona sempre due volte". L'attribuzione del significato è lasciata alla sua libera interpretazione. Sottolinea che la scuola deve offrire la seconda possibilità? Non è mai troppo tardi per istruirsi? La scuola non è un treno che una volta perso non passa più? A me piace pensare che il richiamo ripetuto sia l'invito, aprendo le porte dell'accoglienza, a superare i timori per avviarsi nel percorso della formazione di un cittadino competente e critico. Ognuno scelga i riferimenti secondo le proprie sensibilità e inclinazioni. Mi soffermo sulle difficoltà che oggi si presentano nelle nostre aule e cerco di fornire dei suggerimenti, fondati sull'esperienza, per affrontarle e risolverle. Non è un metodo di sopravvivenza, che sminuirebbe l'opera di quanti si impegnano nel difficile compito di promuovere il sapere nelle generazioni future, quanto un'opportunità per riflettere su come sono cambiati i bisogni degli studenti a cui occorre rispondere. Mi auguro di offrire agli insegnanti degli spunti per trovare soddisfazione nel proprio mestiere, perché la soddisfazione non può che venirci dal successo educativo degli alunni. Espongo nella prima parte una breve evoluzione del mondo della scuola negli ultimi decenni, sia da un punto di vista normativo, sia nei cambiamenti e aspettative di insegnanti, alunni e genitori".