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La parola dominante, "amore": la più semplice, la più complicata. C'è una narrazione, in evidenza e in latenza, fatta di legami e separazioni, di vicinanze e allontanamenti. Percorre con una vibrazione non costante ma continua il verseggiare libero, in cui è il ritmo la rima. La chiarezza, logica e razionale, binaria e sequenziale in parte latita. Del resto, non è quello che si cerca in una poesia. Ma forza espressiva. E intensità di risonanze. Commento di Giovannantonio Forabosco.