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«Ciò che mi ha sempre coinvolto nella fotografia è il rapporto di scarto tra la visione dell'occhio e le abilità del mezzo». Olivo Barbieri coglie le contraddizioni e le sfaccettature, le ambiguità e le sfumature del reale attraverso gli espedienti offerti dal mezzo fotografico, riprendendo ad esempio scene di paesaggi dall'alto, evidenziandone alcuni elementi e lasciandone sfocati degli altri. Il catalogo della mostra al Centro Saint-Bénin di Aosta (a cura di Alberto Fiz, dal 15 novembre 2019 al 19 aprile 2020) risale il percorso dell'artista dal 2002 al 2019, con un focus particolare sulle tematiche del paesaggio e dell'ambiente. Fotografie inedite che hanno come soggetto le montagne della Val d'Aosta e i parchi naturali si susseguono alle immagini della produzione scultorea di Barbieri insieme ai cicli dedicati alla storia dell'arte antica e moderna. Come nelle parole di Alberto Fiz, l'interesse dell'artista «è quello di condurre la fotografia sino alle estreme conseguenze sperimentando una personale esperienza del visibile dove l'osservatore si trova di fronte a nuove scoperte.»