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Giacomo Meyerbeer è stato un assoluto protagonista delle scene operistiche dell'Ottocento, un cittadino del mondo e un europeo ante litteram: ha fuso insieme la cultura musicale tedesca, italiana e francese. Nato a Berlino da una facoltosa famiglia ebrea, venticinquenne si trasferì in Italia per imparare l'arte del melodramma, per poi trascorrere gli ultimi quarant'anni della sua vita prevalentemente a Parigi, dove si affermò come principale compositore del genere musicale francese del grand opéra. Dopo i successi, progressivamente le sue opere uscirono dal repertorio con una rarefazione della presenza nei cartelloni dei teatri che perdura a tutt'oggi. Le probabili ragioni: complessità delle messe in scena, una musica non facile, cambi di mode e gusti, uno storico antisemitismo. Il libro è diviso in due parti: prima la vita, poi l'analisi dei suoi melodrammi italiani e francesi. La prefazione di Corrado Rollin è un piccolo saggio sulle numerose presenze di Meyerbeer nella cultura e letteratura europea.