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Reinventare uno sport come il pugilato è una forma di resistenza al disciplinamento imposto ai corpi. Senza passione non si impara niente, ma un cuore impazzito rischia di bruciare troppo in fretta, come paglia. Bisogna controllarlo. Senza autodisciplina non è possibile avere chiaro ciò che si vuole fare e la meta da raggiungere. Ma il fegato non basta. C'è il rischio di concentrarsi troppo sul proprio ego. È necessario capire dove siamo e cosa si muove intorno a noi. Senza coscienza di classe non è possibile capire cosa vuol dire modellare spirito, mente e fisico all'interno di una palestra popolare, diventarne parte, farla crescere e magari aprirne una nuova. È da queste idee che è stato progettato e realizzato "Cuore classe e fegato", un libro triplo, un cerbero che affronta con le sue tre teste le linee teoriche della boxe popolare, quelle della manualista e quelle legate al suo immaginario. Una nuova avventura di Stefano Calligari, detto "il Callo", questa volta alle prese con "La banda dell'acido", un saggio per inquadrare meglio una scena in piena espansione nelle periferie di tutte le metropoli del mondo, un manuale di istruzioni per introdurre tutte e tutti nella realtà della boxe popolare, attraverso modelli di interpretazione e chiavi di lettura per affrontare al meglio gli allenamenti, gli incontri e tutte le dinamiche orizzontali che stanno alla base di uno spazio autogestito.