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Belli fu un frequentatore assiduo dei teatri romani della sua epoca, grandi o piccoli che fossero, e spettatore del loro repertorio lirico così come dei loro spettacoli di prosa. Questa sua frequentazione emerge nell'epistolario, nei diari di viaggio e nei sonetti, tra i quali spiccano quelli dedicati a una delle più grandi attrici di quegli anni, Amalia Bettini; inoltre, molti dei sonetti romaneschi hanno una struttura teatrale in cui due o più personaggi creano dialoghi che vanno oltre i canonici 14 versi. Questo volume si aggiunge a quanti sono già stati dedicati a quelle composizioni del Belli, proponendo le recensioni pubblicate dal poeta sulla rivista "Lo Spigolatore" tra il 1834 e il 1836, i suoi «giudizi di censura» e il testo di un manifesto teatrale da lui redatto per uno spettacolo popolare. Prefazione Massimiliano Mancini.