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L'odio è un sentimento che rende consunti, che trascina nel baratro e, come il disprezzo, culmina nel paradossale sillogismo di una logica autodistruttiva. L'indole di Anna non era tendenzialmente acrimoniosa, anzi, a volte la sua sensibilità la portava ad adombrarsi per dar sollievo a chi meritava la sua stima. Ma i suoi occhi avevano visto il volto del male, quello più efferato, quello che nessuno dovrebbe mai vedere, quello che nessuno merita di conoscere... e nei momenti di silenzio chiassoso, lei lo sentiva pulsare dentro, quel male, nelle sue vene... E quando era conscia di questo, veniva assalita da una paralizzante disperazione che le dilaniava le carni, allora innalzava il suo muro di difesa, quel muro fatto di odio, che le faceva da scudo, che l'aiutava a sopravvivere, che la scagionava dalla terribile colpa di un'appartenenza non scelta, ma pur sempre connaturata.