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Si sedette al piano, girò la piccola chiave nella toppa e sollevò la ribaltina. Gli occhi si fermarono sul copritastiera, testimone silente di quel delitto di cui si stava dibattendo in aula. Il cangiante del moiré, per via della luce filtrata attraverso le persiane, mostrava il suo lato più scuro, quasi tetro, il pentagramma rosso aveva l'aspetto del sangue versato e su di esso erano impresse, quasi in movimento, le note grevi del silenzio. Ebbe una stretta al cuore, lo arrotolò svelta ponendolo delicatamente all'angolino sulla sinistra della tastiera. Ispirata, prese lo spartito della Quinta sinfonia di Beethoven e iniziò a suonare...