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Il suo viso esprime ferma risolutezza. I suoi gesti sono brevi e precisi. La sua mano non trema. Eppure c'è in gioco la sua stessa vita in questa storia. È uno scrittore e, questa sera, si propone di scrivere la sua autobiografia. Sul tavolo si trova riunito tutto il materiale necessario, della carta, una matita, una gomma, un riccio. Che non c'entra nulla qui, quest'ultimo, avete ragione voi. La cui presenza incongrua è persino un vero mistero. Ma l'effetto sorpresa svanisce presto. Spazio alla collera. Questo riccio naif e globuloso è una calamità. Per quanto così dotato lui stesso per l'introspezione viziosa e il ripiego compulsivo su di sé, ostacola e confonde l'ambizioso progetto autobiografico dello scrittore. Autentico libro dei libri, "Sul riccio" affronta così il tema spinoso per antonomasia, quello che soggiace a qualsivoglia opera letteraria: l'ossessione della pagina bianca, il famigerato blocco creativo. Lo scrittore e protagonista affronta apertamente la propria paura, di cui riuscirà a dirci per oltre duecento pagine. Il romanzo che ispira: dedicato ai veri amanti della lettura, e a tutti gli aspiranti scrittori.