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I suicidi, eventi drammatici come pochi altri, hanno da sempre costituito una sfida per l'immaginazione sociologica. Se Emile Durkheim aveva dimostrato le capacità esplicative della sociologia, le sociologie costruzioniste - e, in particolare, interazionismo simbolico, etnometodologia, fenomenologia - hanno operato la resa dei conti con gli approcci positivisti. I saggi che qui presentiamo offrono una summa di grande interesse dei modi originali con cui le sociologie costruzioniste hanno re-immaginato lo studio dei suicidi andando oltre la rigidità dello schema "cause e cure" degli approcci positivisti ed arricchendo di sfumature la nostra comprensione del fenomeno. Di fronte a un panorama sociologico per cui lo studio del suicidio è ancora sinonimo di analisi durkheimiana e di dati statistici, i testi offerti in traduzione italiana illustrano l'inventiva metodologica e interpretativa delle sociologie costruzioniste e la loro capacità di illuminare aspetti inediti, tra tutti la natura socialmente costruita dei suicidi e la capacità individuale di proiettare significati oltre la morte.