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"Il rischio della libertà implica sempre un'azione problematica, anche se fa gustare la vitalità dell'esistenza e la sua dilatazione nella dimensione spirituale, a dispetto dell'esiguità del tempo cronologico. La certezza sulla scelta definitiva di Elia possiamo allora comprenderla in negativo; Scolari è la figura che pensa di aver risolto i problemi di Elia con un pezzo di carta. Il suo scopo è mangiare, anzi ingozzarsi, mentre Elia apre il suo cuore raccontando con sincerità la sua vita. Scolari non gusta, ma divora; è il consumatore che è convinto che tutto ciò che lascia è perduto. Elia non stigmatizza più questo vivere da parassita attivato dagli istinti più elementari. Lui sceglie di morire da vivo, vuole superare la mediocrità, nel senso che la sua dimensione è altro da sé, verso l'ultimo traguardo." (dalla Prefazione di Vittorio Ciliberto)