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Durante la prima guerra mondiale nel ferrarese viveva una famiglia di contadini come tante, molti figli con un destino segnato: il lavoro nei campi. Tra questi spicca Ilenio, terzo di sette fratelli, fortemente motivato a cambiare il suo destino. Le disavventure della vita lo fanno avvicinare alla medicina: vedendo morire la sorellina di peritonite e seguendo meticolosamente le cure in Istria dell'amato fratello. Ilenio, spinto da una grande forza di volontà e umiltà, s'impegna al massimo in quei pochi anni di studio che la famiglia poteva permettersi, e dopo molti sacrifici riesce ad ottenere il diploma da infermiere nella, allora, poco raggiungibile Ferrara. La svolta arriva quando ottiene il lavoro nel tubercolosario di Milano, la grande e lontana metropoli dalle mille opportunità. Nel capoluogo lombardo incontra Mariangela "la cittadina" la tipologia di donna ideale, sulla carta, per alzare il suo livello e differenziarsi dal resto dei suoi concittadini, destinati a sposarsi con delle contadine. I due si sposano e hanno due figli, un maschio e una femmina. Gli anni passano uguali nel tubercolosario dell'estrema periferia nord di Milano fino a quando Ilenio non conosce la moglie del suo affezionato paziente Paolo. La vista di quella magnifica donna, Luciana, lo turba, ma il suo profondo amore e rispetto per la famiglia e l'etica professionale gli fanno reprimere quell'impulso. Dopo la morte di Paolo la passione tra i due esplode, ma l'amore per i figli sarà il sentimento vincente in Ilenio che stronca la relazione. Passano gli anni, Luciana si è trasferita in Veneto dove dà alla luce un bambino che chiama con lo stesso nome del marito, ma nell'aspetto uguale a Ilenio. Dopo la prematura e tragica morte dell'amato figliolo Luciana si eclissa ed Ilenio, che per puro caso viene a conoscenza dell'accaduto, riflette sulla sua intera esistenza.