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Il primo interesse di Rosmini per la coscienza risale agli anni giovanili, tra il 1817 e il 1822. Nella massa di manoscritti conservati nell'Archivio Rosminiano di Stresa, era la coscienza pura al centro dei suoi studi. Questo volume è una pubblicazione non più sulla coscienza "pura" (come centro della conoscenza teoretica), ma sulla coscienza "morale" (come centro del comportamento etico personale). Intende fornire alla coscienza indicazioni o regole ordinate di comportamento etico (cioè di stabilirne la bontà o la malizia) per le azioni individuali, proprie dell'uomo singolo. La presente edizione del "Trattato della coscienza morale" riporta il testo integrale, dell'edizione del 1844-45.