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«Una cosa che mi sembra importante è coscientizzare sulla gravità dei problemi. È quanto fa Michele Zanzucchi raccogliendo, sistematizzando e rendendo fruibili ai lettori delle sintesi di alcuni miei pensieri sul potere dell'economia e della finanza. Spero che ciò possa essere utile a coscientizzare e a responsabilizzare, favorendo processi di giustizia e di equità», scrive papa Francesco nell'ampia prefazione del libro. Il libro è una raccolta ragionata e fluida di quanto papa Bergoglio ha detto e scritto su ricchezza e povertà, giustizia e ingiustizia, cura e disprezzo del creato, finanza sana e perversa, imprenditori e speculatori, sindacati e movimenti popolari, mammona e culto del dio denaro. La sua è una denuncia forte e decisa della speculazione finanziaria, delle rendite che accentuano la distanza tra ricchi e poveri, della meritocrazia che schiaccia i piccoli, della globalizzazione che crea nuovi scarti e nuove schiavitù, del commercio delle armi e delle guerre che esso provoca. Ma, in spirito evangelico, come Bergoglio scrive nella prefazione, «non dobbiamo perdere la speranza: stiamo vivendo un'epoca difficile, ma piena di opportunità nuove e inedite. Non possiamo smettere di credere che, con l'aiuto di Dio e insieme si può migliorare questo nostro mondo e rianimare la speranza, la virtù forse più preziosa oggi».