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L'11 febbraio 2013 un evento impensabile e inaspettato scuote la Chiesa cattolica e il mondo intero: Benedetto XVI rassegna le dimissioni, dopo secoli di ministeri papali interrotti solo dalla morte del pontefice in carica. E anche per lo stile di rinuncia, la memoria non può che tornare alla vicenda di Celestino V, l'ultimo papa ad aver effettuato "il gran rifiuto". Così Pietro del Morrone, il "papa contadino", è tornato di attualità, e riemerge una domanda che ricorre da secoli: la rinuncia di Celestino fu davvero un atto di viltà, o non fu invece un atto di coraggio? Dagli anni eremitici e monastici agli eventi tumultuosi che portarono alla sua elezione e al suo governo di appena cinque mesi, queste pagine ricostruiscono le tensioni esterne e le "prove" interiori che lo persuasero alla clamorosa rinuncia, nonché gli anni della fuga e, infine, la prigionia onorevole e la morte nel castello di Fumone.