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Come liberare il dialogo da una comprensione tanto irenistica quanto indeterminata? Come dar corpo a un termine tanto invocato quanto equivocato? Il testo percorre il sentiero panoramico del pensare dialogico, specialmente novecentesco, per approfondire la matrice paradossalmente generativa in ambito trinitario e giungere così, non sinteticamente ma prospetticamente, alle sfide attuali in campo tanto pastorale-ecclesiale quanto etico-civile. Il metodo che ne deriva non si dà come prontuario, ma come proposta per generare luoghi, relazioni e soggetti dialogici. Nota introduttiva di Piero Coda. Prefazione di Roberto Tommasi.