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Esuberanza come capacità di ascoltarci, di essere noi stessi, di esprimere i nostri entusiasmi, le nostre idealità, le nostre passioni, le nostre identità. In una parola, esuberanza come ritorno alla vita: questa è la provocazione di Cristoph Baker, sapendo che a forza di inseguire il mito del consumismo, del superlavoro, del conto in banca, abbiamo trovato l'automobile ma perso noi stessi. Non avendo più tempo per i nostri sentimenti, la nostra riflessione, il nostro pensiero, ci siamo trasformati in tanti soldatini di piombo, che marciano allineati e coperti al servizio di un sistema organizzato per costruire infelicità, violenza, malessere, ingiustizia, distruzione ambientale. Ed ecco l'importanza dell'esuberanza, intesa come capacità di saper uscire fuori dai ranghi. Perché solo tornando a pensare con la nostra testa, a riscoprire i nostri valori, a riorganizzare la nostra vita secondo i nostri criteri di felicità, potremo ritrovare noi stessi e potremo offrire all'umanità una possibilità di salvezza.