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L'autore ricostruisce il pensiero di Marcello, vecchio compagno di studi musicali in conservatorio, amico brillante, letterato, a partire dalle vicende della sua antica famiglia. A tavola o a passeggio attraverso il dialogo con amici o con Vladimiro, immaginaria figura, suo alter ego, si mettono in scena conversazioni argute e colte, riflessioni profonde, da l'aborto alla scuola come educazione alla vita, dalla dilagante adorazione del dio denaro alla lotta alla corruzione, dalla salvaguardia del pianeta vittima del progresso al concetto di democrazia. Pensiero lucido quello di Marcello, convinto che ciò che deve essere è. Uno spirito libero lontano dai falsi moralismi o dai luoghi comuni più ricorrenti. "Ora son io a navigare nell'ultimo tratto, verso la fine del viaggio. Sereno, per aver solo sfiorato, e aver tenuto lontano uno fra i più gravi, vero errore dell'uomo, la presunzione della conoscenza"