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Apprezzato e avversato, lungimirante e discusso, Giulio Andreotti è stato uno dei personaggi di maggiore spicco della scena politica italiana della seconda metà del Novecento. Romano, padre costituente, sette volte presidente del Consiglio e ministro in ben trentadue occasioni, nel corso della sua lunga vita è stato testimone di alcuni dei più importanti avvenimenti della storia politica del nostro Paese. Il presente saggio, attraverso gli scritti pubblicati in "Concretezza" (rivista da lui stesso fondata e diretta), ripercorre e analizza il periodo compreso tra il 1955 e il 1963, caratterizzato da quel processo di progressivo avvicinamento tra la Democrazia cristiana e il Partito socialista passato alla storia con il nome di apertura a sinistra.