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"È inutili chi liffi e fai cannola, 'u santu è di mammuru e non suda". Un proverbio siciliano tra i più incisivi, per anticipare il sapore salmastro e a tratti di profonda irriverenza della poetica del messinese Giuseppe Inferrera, mai svicolata dalle radici della sua terra madre, culla dei suoi pensieri e delle sue ispirazioni. La sua arte poetica lascia un sapore disincantato, uno spiritus mundi velatamente melanconico ed ermetico tanto da soffermarsi sui simboli letterari per comprenderne il valore dell'altrove, lì dove il poeta stesso si colloca, e dove l'universalità della poesia tutta conduce tout court." (dalla prefazione)