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«[...] Rinnegando la compostezza del discorso logico, il poeta ci trasporta nel pazzo buco nero del caos positivo, in un pozzo senza fondo di forme possibili e continuamente cangianti. Non troveremo quindi futili sintagmi di collegamento o artifici grafici di punteggiatura. L'autore ci chiede di fare un tuffo carpiato nella sua psiche avidamente produttiva, e di assecondarlo nell'irrefrenabile desiderio di lasciarla fluire. "Scatti di pensieri" si muove dunque in un perimetro ove gli assi cartesiani dello spazio-tempo non hanno più valore. Nel giro di poche righe potreste ritrovarvi catapultati in Mongolia, in Brasile e poi subito in Africa, in compagnia di donne che raccontano di dolorose assenze, difficili separazioni, ombre e fantasmi che assumono sembianze di pezzi di un puzzle non ricomponibile. [...]» Dalla prefazione di Giuseppe Palladino.