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Finora l'umanità ha tentato di ridere su tutto, sulle proprie disgrazie e debolezze, sulle autorità, sul sesso, sui tradimenti, sulla politica, sulle professioni, senza risparmiarsi nulla e questi grandi temi sono diventati spesso l'occasione per ri?ettere e meditare sui nostri stessi difetti. Tuttavia, i mezzi di comunicazione, oramai infarciti di violenza, turpiloquio e amenità varie, appaiono talvolta come la parodia di sé stessi e in tale ginepraio risulta di?cile trovare un punto di vista alternativo e originale. E allora, quale argomento non è ancora stato sfruttato per intenti comico-umoristici ?no a oggi? L'autore lo ha individuato nell'uomo primitivo e si è adoperato nel mostrare questo singolare personaggio alle prese con i suoi problemi quotidiani, molti dei quali rimangono attuali, ossia fatti propri sotto mentite spoglie dalla nostra (presunta) modernità. Le grandi domande, per tacere delle piccole, trovano in questo testo ironico e gra?ante, una nuova prospettiva. L'uomo primitivo diventa così la chiave ideale per osservare con il giusto distacco l'uomo contemporaneo e poterne ridere senza avere l'impressione di essere messi alla berlina.