Tab Article
Visionario, surreale, a tratti grottesco. "In cortisone veritas" - opera teatrale dai toni tragicomici - mette in scena con sapiente ingegnosità le più stravaganti sfaccettature dell'animo umano. Nelle undici scene in cui si articola il testo si alternano le confessioni di un uomo al proprio analista, sciorinate ora a parole, ora per mezzo di vere e proprie rappresentazioni dei suoi sogni. Prendono così vita le inquietudini, i desideri e le fobie di Marco Tebaldi che assiste impotente alle scene, attendendo con ansia dal suo psicologo una possibile interpretazione delle stesse. Il lettore e lo spettatore, tra una risata e un moto di compassione per il povero Tebaldi, non possono che immedesimarsi nei sentimenti dell'uomo, pur nella singolarità delle vicende narrate, e non rimangono certo delusi da quello che si configura come un finale catartico e sorprendente.