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Dare un nome alle cose aiuta a mettere ordine nel caos, a delimitare i confini di un universo che altrimenti risulta confuso e indefinito, impossibile da domare. "Disturbo borderline di personalità". Quando arriva la diagnosi, scritta nero su bianco, a Tea crolla il mondo addosso: tutti quegli anni a pensare che le stranezze del suo carattere, la continua altalena tra entusiasmo e disperazione, le crisi di ansia e di depressione, l'abuso di alcool e farmaci, non avessero una motivazione precisa o fossero comunque imputabili a proprie mancanze o difetti. Dopo la paura iniziale di fronte alla diagnosi, però, si fa strada una luce nuova, quella che deriva dalla consapevolezza e validazione dei propri sentimenti ed emozioni. Grazie all'aiuto della terapia cognitivo-comportamentale e all'appoggio della propria famiglia, Tea scopre che è possibile muoversi in equilibrio su quella fune sottile che divide la normalità dalla pazzia, che se anche dovesse cadere riuscirà a rialzarsi e a trovare appigli dove prima c'era solo dolore e disperazione. Come le sue amate montagne che resistono immobili al freddo e alle intemperie, lei - anima bucolica - ha imparato a rimanere salda e robusta di fronte a ogni cambiamento della vita.