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L'autrice racconta ai lettori la sua esperienza con l'obesità, anzi, meglio sarebbe dire che "confessa" al lettore questo terribile male, di cui però, per assurdo, non ha colpe. La colpa, semmai, sembra agli occhi di chi legge il vestito che soffoca, quell'ultimo bottone che di chiudersi proprio non ne vuole sapere, il costume da bagno intero dell'estate prima che si rifiuta di continuare a fare il suo dovere anche sotto il sole cocente del nuovo anno. Oltre agli aneddoti raccontati in chiave comica e autoironica, colpisce nella scrittrice il senso pratico della scrittura, non uno sfogo ma una condivisione di un messaggio forte e chiaro: non arrendetevi mai.