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È una urgenza quasi soffocante quella che spinge Matteo Caio Basile alla scrittura, che lo spinge in quella che è una ricerca autoscopica guidata dall'intensità delle parole che sgorgano immediate dall'animo nudo dell'autore. Au Revoir les Enfants, la prima delle molte citazioni presenti nel testo, questa volta dal film di Louis Malle, è un arrivederci che sa di addio, all'infanzia, all'innocenza, forse anche alla speranza: un testamento spirituale, specchio e cartina di tornasole di un'anima mai doma. Il tema del distacco è quindi il punto di partenza del viaggio onirico di Matteo Caio Basile, verso un percorso che vuole cercare l'instabile equilibrio, il punto di incontro tra anima e intelletto, cuore e ragione. Ciò non tragga però in inganno. Anche se Basile è ben donde dal parlare di immediatezza emozionale, sarebbe di certo un errore applicare la stessa immediatezza e misura al fine ultimo della sua scrittura, che rimane aperto, in bilico tra crudeltà e dono.