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A ventun anni Amaryllis elabora un algoritmo capace di individuare la probabilità che una cellula terroristica entri in azione ovunque nel mondo. In pieno post 11 settembre i servizi segreti americani cercano millennials a loro agio nel digitale, capaci di combattere il nuovo terrorismo. La CIA la recluta immediatamente. Dopo qualche mese a Langley inizia il duro addestramento alla «Fattoria», dove le insegnano a maneggiare una Glock e un fucile M4, coprire le ferite con sacchetti di plastica del supermercato, liberare i polsi dalle manette mentre è chiusa in un bagagliaio, resistere alle torture e persino il modo più efficace di suicidarsi in casi estremi: tutto quello che le servirà per la sua nuova vita da agente sul campo. Per giustificare i frequenti viaggi intercontinentali Amaryllis apre un import-export di arte indigena e inizia a fingere di essere una mercante d'armi che finge di essere una mercante d'arte. Recluta risorse, si infiltra in una estesa rete di trafficanti. Funziona. Il passo successivo è il trasferimento a Shanghai. Le si spalanca davanti, come un buco nero, una vita immersa nella menzogna: anni di continui inganni, senza mai tregua. Accetta di sposare un collega, vive con lui in una casa infestata di spie cinesi. Poco dopo nasce Zoë. Dove finisce la realtà e dove inizia la finzione, nella nuova esistenza che Amaryllis ha scelto di vivere?