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Affrontando i miti, le paure e le credenze della cultura occidentale, Bertrand Russell ha voluto tracciare una via netta e chiara nel dedalo di teorie e ipotesi prodotte dalla cultura contemporanea. In questi saggi, scritti durante la sua maturità, vengono dunque analizzati e messi in discussione temi per molto tempo considerati al di sopra di ogni giudizio, come l'influenza della psicanalisi, la teoria della relatività, la decadenza dell'impulso scientifico e la caparbia resistenza del moralismo, terminando con un'importante discussione sui valori della libertà. Alla base del discorso, naturalmente, c'è sempre il suo famoso scetticismo, che non si conclude mai come un comodo invito alla sospensione del giudizio, ma piuttosto come uno stimolo alla critica, all'eterodossia, all'erosione dei miti contemporanei che, soffocando i migliori slanci umani, ritardano indefinitamente "la liberazione dalla tirannia della paura che fa degli uomini vermi striscianti". Lo scetticismo diviene, così, professione di fede nel valore della ricerca continua. Introduzione di Giulio Giorello.