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Immensa costruzione ideologica e mitologica, in cui una grande congerie di dati è ordinata in modo da costituire una struttura ciclica della storia, l'opera di Spengler ebbe una ricezione imprevedibilmente ampia. Dall'introduzione di Stefano Zecchi: "Tutto ciò che passa è soltanto un simbolo, dice Spengler ricordando un verso del Faust, che ritorna come un leitmotiv wagneriano in "Il tramonto dell'Occidente". Ma anche, aggiunge, il movimento dell'esistere e del conoscere ha un significato se ha un valore simbolico. Spengler riabilita così i concetti di simbolo e destino che la cultura moderna ha deriso e avvilito, credendo di poterli sostituire con quelli di segno e progresso, più funzionali alla filosofia analitica e al controllo tecnico-scientifico dell'esistenza. Ma questo non significa che "Il tramonto dell'Occidente" possa essere letto come una tradizionale reazione allo spirito dell'Illuminismo, anche se proprio a questa interpretazione deve il suo grande successo".