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C'era una volta il lavoro... E ora? Negli ultimi due decenni, o poco più, il lavoro ha subito uno stravolgimento che lascia smarriti. Era il pilastro centrale del nostro mondo. Oltre alla sicurezza economica, sostanziava le nostre identità e i nostri sogni, individuali e collettivi, e dava un forte senso di appartenenza a un'azienda, a un progetto, a una società. Poi il lavoro si è "corrotto": ristrutturazioni, informatizzazione, nuove tecnologie, delocalizzazioni, soprattutto l'imporsi dell'ideologia del profitto - tanto, benedetto e subito - hanno intaccato il valore portante del Novecento rendendolo "flessibile", effimero, incerto. Mentre la globalizzazione dissotterra un nuovo antico "lavoro": la schiavitù. L'autrice ripercorre queste tappe, anche con testimonianze e interviste a studiosi, esplorando il senso di precarietà e l'insicurezza che stanno invadendo i singoli e la società, e la paura che si insinua: il sole tramonta davvero a Occidente?