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Quando entrò nello studio del medico, il 24 maggio 2005, Eugene O. Kelly aveva l'agenda piena di impegni e la mente piena di progetti per il futuro. Sei giorni dopo si ritrovò a dare le dimissioni da CEO della KPMG. I suoi progetti per il futuro si erano ridotti a quelli per i successivi 100 giorni, appena il tempo sufficiente per dire addio ai suoi amici e ai suoi cari. Inseguendo la luce è il diario sincero, toccante e ricco di riflessioni che O. Kelly scrisse nei tre mesi e mezzo tra la diagnosi di cancro al cervello e la morte, il 10 settembre del 2005. La sua voce tormentata, ma straordinariamente colma di speranza, ci ricorda di assaporare e apprezzare con piena consapevolezza i momenti fragili e sfuggenti della nostra vita, il tempo che passiamo con la nostra famiglia, coi nostri amici, e anche con noi stessi. È una conferma eloquente che le nostre vite e le persone che ci sono vicine sono delle gioie temporanee, ma il tempo che passiamo assieme godendo del presente non è mai perso. E se riusciamo a vincere le nostre paure, compresa la paura di affrontare la fine della nostra vita e dover abbandonare le persone che amiamo, possiamo vincere qualsiasi cosa.