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Le catastrofi naturali sono eventi ricorrenti nella storia delle città e del paesaggio italiani: ai frequenti terremoti si aggiungono altre calamità con effetti altamente distruttivi, come frane e alluvioni. Nell'ultimo decennio, i terremoti che hanno colpito l'Aquila (2009), l'Emilia (2012) e il Centro Italia (2016-2017) hanno nuovamente mostrato l'urgenza e l'attualità del problema, imponendo agli storici dell'arte di prendere parte attiva a un dibattito pubblico che li richiama all'impegno civile. Nelle complesse dinamiche che coinvolgono il patrimonio culturale dopo la catastrofe, la storia dell'arte deve necessariamente aprirsi al dialogo con altre discipline e intensificare la collaborazione con le istituzioni di tutela. Il libro coniuga gli studi sul patrimonio culturale con l'analisi delle dinamiche socioantropologiche innescate dalla catastrofe e presenta i risultati delle indagini sperimentali condotte da un gruppo internazionale di ricercatori del Kunsthistorisches Institut in Florenz, in cui l'osservazione sul campo si è avvalsa di un'indagine fotografica sui paesaggi sismici. Studiosi e professionisti di diverse discipline si confrontano in questo volume intorno alle questioni della ricostruzione, del restauro e della gestione dei beni culturali negli scenari post-catastrofe, in un dialogo che lega gli studi storici alla prospettiva contemporanea.