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Un bouquet di poesie ispirate alla Liguria ("Rami di ulivo"), concepite di getto pochi giorni dopo l'eclissi di luna di fine luglio 2018, durante l'agosto marcato dalla sciagura del ponte Morandi. A seguire una serie di epifanie ("Cinema Verdi"), brevi schizzi letterari dedicati a situazioni e persone, emozioni e vissuti, con rimandi un po' liguri e un po' lombardi. Si comincia col dismesso Cinema Verdi di Varazze, attualmente trasformato in abitazioni; si termina, di fatto sorvolandola, con la Sala Verdi del Conservatorio milanese, indelebilmente connessa agli anni di studio e all'ultimo periodo di lavoro dell'autore. Nel mezzo, fra le altre cose, emergono vissuti lomellini e dell'entroterra ligure, con qualche fugace sguardo alle terre dell'alto Sebino, ai piedi della Valle Camonica. Si tratta perlopiù di annotazioni, ricami e richiami lontani nel tempo, talvolta imbevuti di pensieri anche fantastici; o anche semplici intuizioni, legami immediati con realtà trasfigurate, mixaggio di ricordi e trasognamenti.